“For decades, doctors used the male model of coronary heart disease testing to identify the disease in women, automatically focusing on the detection of obstructive coronary artery disease…
As a result, symptomatic women who did not have classic obstructive coronary disease were not diagnosed with ischemic heart disease and did not receive appropriate treatment, thereby increasing their risk for heart attack.”
Jennifer H. Mieres, M.D., lead author of the consensus statement of American Heart Association:
Questo documento di consenso è stato pubblicato su Circulation lo scorso giugno 2014 e sostituisce il precedente del 2005.
E’ noto ormai da diversi anni che la cardiopatia ischemica ha caratteristiche differenti nelle donne rispetto agli uomini:
- maggiore età di cica 10 anni
- diverso quadro di sintomi, atipico rispetto al riferimento maschile
- maggior prevalenza di coronaropatia non ostruttiva, con disfunzione del microcircolo coronarico
- maggior mortalità
Uno specifico pattern femminile di cardiopatia ischemica è stato dimostrato con lo studio WISE, del 2010, che ha evidenziato il ruolo della disfunzione del microcircolo coronarico nelle donne sintomatiche per dolore toracico, senza evidenza di coronaropatia ostruttiva. Questo pattern femminile, ha un aspetto prognostico sfavorevole che finora è stato sottovalutato:
una donna sintomatica per angina, per una sindrome coronarica acuta o con evidenza di ischemia miocardica inducibile ai test non invasivi, ma in assenza di ostruzioni critiche alla coronarografia, non può essere semplicemente definita un falso positivo, ma deve essere considerata come una cardiopatia ischemica non ostruttiva, con una prognosi sfavorevole rispetto a chi non ha questa situazione, e quindi da trattare con una adeguata terapia medica.
Quello che non è ancora noto è invece il motivo di queste differenze, cioè i meccanismi fisipatologici, che sono rimasti ancora solo ipotetici.
vedi anche la pagina : Medicina di genere