Quanto sono evidenti le indicazioni della EBM ?
La Medicina Basata sull’Evidenza (EBM) ha cominciato ad affermarsi negli anni 80, con i primi mega trial clinici randomizzati (RCT), in particolare quelli sul trattamento fibrinolitico dell’infarto miocardico.
Questi trial riguardavano migliaia di pazienti, numeri senza precedenti nella storia della medicina; da segnalare lo studio italiano GISSI, pubblicato su Lancet nel 1986.

Primi mega Trial Clinici Randomizzati (RCT) sul trattamento dell’infarto miocardico (STEMI)
Da notare l’entità della riduzione del rischio di morte a breve termine, relativa (RRR) ed assoluta (ARR), tra i trattati e i controlli.
L’interpretazione e la traduzione in raccomandazioni per la pratica clinica, dei risultati dei numerosi RCT progressivamente disponibili, è basata sulle linee guida, periodicamente pubblicate dalle principali società scientifiche USA ed europee.
Le linee guida riportano i livelli di evidenza e la classe di raccomandazione.
Per quanto riguarda quelle cardio-vascolari è però risultato che il livello di evidenza non è così alto, infatti solo il 10% delle raccomandazioni ha un evidenza di tipo A, cioè il più alto, mentre circa la metà delle raccomandazioni ha un basso livello di evidenza, quello basato su opinioni e consenso di esperti del settore. Inoltre le raccomandazioni basate su evidenze non conclusive sono in continuo aumento. (Tricoci 2009)
L’ambiguità della situazione ha portato a diverse iniziative critiche, soprattutto negli USA, dove le maggiori società scientifiche stanno promuovendo una revisione delle procedure per la formulazione delle linee guida:
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