Le procedure di cardiologia interventistica utilizzano la più alta quantità di radiazione in campo medico, esclusa la radioterapia.
dose Rx ed Appropriatezza
La conoscenza della dose radiologica, usata nelle procedure mediche, costringe ad una valutazione critica del rapporto rischi benefici, cioè al rispetto dei criteri di appropriatezza, in particolare nelle procedure elettive.
L’aspetto della appropriatezza è stato recentemente citato dal Ministero della Salute, nell’ambito dei provvedimenti valutati per la revisione della spesa nella prossima legge finanziaria.
La spesa sanitaria non può essere ridotta solo con i cosiddetti e controversi tagli lineari, che penalizzano in modo indifferenziato gli utenti del SSN, ma piuttosto con una limitazione delle procedure non appropriate, cioè di dubbia utilità, che negli USA sono almeno un terzo delle procedure elettive. Purtroppo il riferimento all’ appropriatezza, in assenza di criteri definiti, come ad es. quelli utilizzati negli USA, ed in assenza di regole sull’attuazione e sui controlli, rischia di essere vago e quindi non applicabile.
Dalla dose assorbita alla dose effettiva
La normativa attuale prevede che in ogni procedura radiologica sia rilevata la dose assorbita ( DAP, DLP, MBq) e che questa dose sia registrata nella documentazione clinica. ( DL 187/2000)
La dose assorbita riguarda i parametri fisici della radiazione ed è quindi espressa nei termini della fisica, incomprensibili ai non addetti ai lavori.
Esempio di informazione criptica relativo alla dose assorbita per una coronarografia:
Nel bollino sopra-riportato la dose assorbita è 48 Gy*cm2 che corrisponde ad una dose effettiva di 9.6 mSv, equivalente a 480 Rx torace.
Altro esempio di informazione criptica relativo alla dose assorbita per una cardio TAC:
La dose effettiva é 5.3 mSv, equivalente a 260 Rx torace.
Il passaggio dalla dose assorbita a quella effettiva, si ottiene moltiplicando per gli appropriati fattori di conversione, pubblicati dalla Commissione Internazionale sulla Protezione Radiologica (ICRP).
L’applicazione del corretto fattore di conversione non è così scontata.
Ad esempio nel caso della cardio TAC, è spesso ancora utilizzato un fattore obsoleto, di 25 anni fa, riferito alla TAC del torace, ICRP doc 60 del 1991, invece di quello cardiaco, pubblicato successivamente sempre da ICRP nel doc 103 del 2007.
L’uso del fattore di conversione toracico 0.014, al posto di quello cardiaco 0.030, consente di dimezzare erroneamente la dose effettiva attribuita alla cardio TAC.
Decifrare l’attuale informazione sulla dose radiologica, risulta quindi un impresa, nonostante le ripetute raccomandazioni per una informazione completa e comprensibile, da parte delle Società Scientifiche internazionali, come la Società Europea di Cardiologia e la Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica (ICRP) .
Una coronarografia richiede mediamente una dose di 10 mSv, equivalenti a 500 radiografie standard del torace, con ampie variazioni in base alle caratteristiche individuali.
tabella con i fattori di conversione :
Foglio di calcolo scaricabile
Rischio da radiazione
L’esposizione alle radiazioni ionizzanti comporta due tipi di rischio:
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Immediato, cosiddetto deterministico, con effetti direttamente proporzionali alla dose, a carico ad es. della cute o del cristallino.
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A distanza, cosiddetto stocastico o probabilistico, comporta un rischio oncologico che si aggiunge a quello che ognuno comunque ha nel corso di una vita, circa 40%. Il rischio riportato nella tabella è calcolato in base al modello previsionale più accettato , cioè quello lineare senza soglia che è risultato affidabile solo per dosi comprese tra 50 e 100 mSv.
Il rischio oncologico aggiuntivo, pur essendo modesto, è comunque presente e richiede quindi l’uso della minor quantità di radiazione possibile, secondo il principio ALARA (As Low As Reasonably Achievable)
In conclusione:
la dose effettiva in mSv dovrebbe essere calcolata e riportata in evidenza in ogni referto medico, relativo a procedure con radiazioni, in aggiunta a quella già presente per legge, ma incomprensibile, limitata alla sola dose assorbita (DAP, DLP, MBq).
La conoscenza della dose radiologica, oltre alla stima del rischio, comunque non elevato, permette di confrontare la dose usata in una procedura con i valori di riferimento per quella procedura o con la dose usata con altro tipo di procedura: per. es confronto tra le dosi usate in coronarografia, cardio Tc, o scintigrafia miocardica da stress.
vedi anche:
Dose radiologica effettiva: questa sconosciuta
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